Come trovare il life coach giusto per te: 10 consigli

da Mag 2, 2024Coaching

 

Come puoi trovare il life coach giusto per te?

Quali caratteristiche dovrebbe avere? Come si può distinguere un professionista valido da uno che non lo è?

Come puoi essere certo che ti troverai bene?

Come si possono evitare esperienze spiacevoli?

Per rispondere a tutte queste domande (e ad altre ancora), ecco 10 consigli per trovare il life coach giusto per te ed iniziare subito il tuo percorso di crescita personale!

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“Il Life Coach”

“6 Miti da sfatare sul coaching”

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“Mi serve un life coach? 6 Casi in cui è la scelta giusta”

 

Dopo averci pensato e ripensato per mesi, stanco di non riuscire ad uscire dalla situazione in cui ti trovi, hai finalmente deciso di intraprendere un percorso di coaching.

Intanto, congratulazioni, rendersi conto di avere bisogno d’aiuto è il primo passo per superare le difficoltà!

Ti sei lanciato in una vera e propria ricerca di mercato per trovare il professionista adatto a te, navigando per ore tra siti improbabili e pubblicità aggressive, imbattendoti in personaggi ambigui, raccogliendo anche troppe informazioni e ora ti senti ancora più confuso di prima, giusto?!

Cominci a pensare che forse trovare il coach giusto sia impossibile, o, peggio ancora, stai quasi per abbandonare del tutto l’idea di fare coaching.

Stop! Fermati un attimo, so che sei stanco, pieno di dubbi e infastidito dalle continue “sponsorizzate” che ora ti perseguitano non appena apri i social, ma se sei arrivato fino a qui, non mollare, continua a leggere, perché sei nel posto giusto!

 

Ecco 10 consigli da seguire per trovare il life coach giusto per te!

1 – Formazione

 

Partiamo subito dalla cosa più importante, la formazione.

Nonostante quello che molte persone credono, non ci si improvvisa come coach. Per diventare coach professionista è necessario frequentare corsi specifici, che, detto in maniera molto semplicistica, insegnino le tecniche da utilizzare durante le sessioni con i clienti.

Quindi, la prima cosa che ti consiglio è di verificare la formazione del coach che ha destato il tuo interesse: quali corsi specifici ha frequentato?

Non sto parlando dell’università, anche perché non esiste la laurea in coaching, ma di corsi per diventare coach professionista.

Quando si è formato? Quanti anni di esperienza (verificabile) ha?

Quali credenziali possiede? Fa parte di qualche associazione di categoria? (approfondiremo meglio nel prossimo punto)

Tutte queste informazioni sono facilmente reperibili, infatti un professionista serio le avrà messe a disposizione sul proprio profilo LinkedIn e sul suo sito web, solitamente nella pagina dedicata a sé stesso.

Se non lo sono, non è un buon segno, lascia perdere, la formazione adeguata è fondamentale.

 

2 – Credenziali e associazioni professionali

 

Nonostante l’industria del coaching, come succede sempre con le nuove professioni, non sia ancora regolamentata (ma ci siamo molto vicini ormai), esistono degli organi competenti che sono in grado di attestare la qualità della formazione dei coach e garantire la loro professionalità.

ICF, la International Coaching Federation, che nasce negli Stati Uniti più di 25 anni fa è l’esempio più noto. Se non ne ha mai sentito parlare, ti invito a visitare il loro sito ufficiale. Scegliere un coach che si è formato in una o più scuole riconosciute da ICF, in possesso di credenziali verificabili, ti metterà al riparo da brutte sorprese e ti assicurerà un’esperienza positiva.

ICF

Infatti, un coach in possesso di credenziale ICF, non solo si è formato presso scuole riconosciute, con docenti qualificati, ma si impegna anche ad aggiornare continuamente le proprie competenze, (le credenziali, una volta ottenute, vanno rinnovate ogni 3 anni frequentando nuovi corsi) ad attenersi agli standard professionali riconosciuti dalla comunità internazionale e a rispettare il codice etico.

In un mare di fuffa coach, fai da te, influencer e improvvisati vari, scegli un professionista serio, che ha rispetto della propria professione e delle persone che avrà il privilegio di aiutare, e lo dimostra avendo per primo investito in formazione di qualità.

3 – Presenza online

 

Un coach professionista, nel 2024 sarà inevitabilmente presente online (se non lo è, non sei assolutamente in presenza di un professionista, non sprecare altro tempo), ma è il come a fare la differenza.

Non è questione di essere su tutte le piattaforme social disponibili; infatti, alcuni coach sono attivi soltanto su un paio.

Ciò che è importante capire è che i follower o i like non sono un’indicazione valida della professionalità, della capacità o dell’esperienza del coach.

Al limite, puoi chiederti se apprezzi o meno i contenuti che condivide, ma non dare troppo peso all’apparenza, spesso non c’è molto altro.

Tieni presente, poi, che l’unico social dove puoi davvero verificare la formazione e l’esperienza reale di un coach è LinkedIn.

Tutti possono avere un account Instagram, TikTok o Facebook e raccontare ciò che vogliono, ma le informazioni e i dettagli non sono verificabili.

I social sono pieni di gente che si improvvisa coach, senza avere alcuna formazione o che fa intendere di avere avuto esperienze e clienti di cui, però, non c’è traccia da nessuna parte.

Fatti un giro su LinkedIn e noterai che ci sono molti meno coach che sugli altri social, chissà perché!?

E poi ricorda, stai cercando un coach professionista, non un influencer, giusto?

 

 

4 – Il sito web

 

Come per il caso dei social media, non lasciarti abbagliare dalle apparenze.

Oggi tutti i coach hanno un sito web, ma ciò a cui devi fare attenzione non è l’estetica. Non accontentarti di un sito carino e professionale, di belle foto e colori invitanti.

Innanzitutto, un professionista valido si presenterà in modo chiaro e trasparente, senza cercare di accalappiarti con storie “d’ispirazione” o dettagli personali che hanno poco a vedere con il coaching.

Sul sito non devono assolutamente mancare la storia e formazione del coach, il tipo di coaching praticato, i servizi offerti e le testimonianze dei clienti.

Il sito deve ispirare fiducia, competenza, professionalità, onestà e esperienza solida nel campo.

Sul mio sito, ad esempio, ho una sezione intera dedicata al coaching, alle sue origini, a come funziona realmente. Quando ho iniziato, nel 2016, il coaching non era assolutamente diffuso in Italia, e per me era fondamentale cercare di spiegare al meglio la metodologia.

5 – Servizi e prezzi

 

Sei atterrato sul sito di un coach e stai pensando di contattarlo.

Prima di farlo, controlla che i servizi offerti siano spiegati chiaramente: che cosa farai esattamente se sceglierai di affidarti a questo professionista?

Esistono varie opzioni?

Quali sono i benefici che ci si può aspettare? Che cosa comprendono o meno?

Quanto durerà il percorso e, soprattutto, quanto costerà?

Giusto per darti un’idea, i prezzi delle sessioni di coaching possono variare molto in base all’esperienza del coach, la zona dove opera, il tipo di coaching (il coaching aziendale, ad esempio, è tendenzialmente più costoso).

In media, attualmente, una sessione di coaching può costare tra i 50 e i 150 euro all’ora.

Solitamente, vengono offerti pacchetti di più sessioni, dove il prezzo medio all’ora si abbassa notevolmente. Approfittane.

I prezzi non sono esposti? Purtroppo, molti coach italiani scelgono di non esporre i prezzi dei propri servizi, creando così ancora più confusione negli utenti.

Personalmente, non trovo sia onesto costringere le persone a chiedere informazioni sui prezzi, invece di essere trasparenti da subito, e tu?

Come trovare il life coach giusto, immagine, paesaggio rilassante, fiducia

6 – Le promesse

 

Che cosa promette il coach che hai trovato?

Quali risultati dice di poterti far ottenere?

Come? In quanto tempo?

Quali metodologie specifiche utilizzerà?

Può provare di aver fatto raggiungere gli stessi risultati ad altri? (torno su questo argomento al punto numero 7)

Rifletti un momento: ti sembrano promesse credibili?

O forse sconfinano un po’ nella fantasia?

Un professionista serio, in ogni campo, non promette mai miracoli, sai perché? Perché ci tiene alla propria reputazione e alla propria carriera, che ha costruito con anni di impegno e lavoro e non vuole certamente rovinarle.

Inoltre, chi sa fa fare bene il proprio lavoro, non ha bisogno di millantare o esagerare, perché è certo che con la propria abilità soddisferà i suoi clienti.

7 – Testimonianze dei clienti

 

Come dicevo poco fa, per essere credibile, un coach dovrebbe avere diverse testimonianze di clienti con cui ha lavorato.

Queste testimonianze, però devono avere alcune caratteristiche, per essere considerate valide.

I clienti devono essere riconoscibili, avere nome e cognome, magari anche la foto, la professione che svolgono, la città di provenienza o altre informazioni che li rendano rintracciabili: ovvero, se li cerchi online, li trovi?

Insomma, sono persone vere? Esistono?

O sono solo “Laura B. “, “Cristina F.”’?

Se leggi le testimonianze dei miei clienti, capirai che cosa intendo e troverai la maggior parte di loro online.

I feedback dei clienti sono molto importanti, leggili con attenzione, ti daranno un’idea di cosa aspettarti da quel coach, come si sono trovati, come sono stati trattati, che cosa hanno ottenuto e se sono soddisfatti.

Sono persone che, proprio come te, un bel giorno hanno deciso di affidarsi ad un coach, e che, grazie al percorso, hanno magari raggiunto lo stesso obiettivo che hai tu oggi.

Se non trovi testimonianze credibili o se ne trovi poche, significa che ti sei imbattuto in un coach che molto probabilmente ha pochissima esperienza e che quindi non ha avuto abbastanza clienti.

Oppure quei pochi clienti non hanno voluto lasciare un feedback, il che è un brutto segno, perché ti assicuro che molti miei clienti mi hanno lasciato feedback di propria iniziativa.

A maggior ragione, se il coach sui suoi social millanta esperienza decennale, o centinaia di clienti, ma di testimonianze (con le caratteristiche sopra citate) sul sito ne ha 3, beh, non aggiungo altro, tanto ci siamo capiti, no?!

E lascia perdere gli screenshot di messaggi whatsapp con i nomi cancellati, ti prego! Se un cliente è contento, te lo lascia un commento, credimi. E se non lo vuole fare, perché il coach diffonde i suoi messaggi privati?

Là fuori è pieno di professionisti coi fiocchi, non affidarti a chi ha bisogno di usare questi trucchetti.

 

8 – Call conoscitiva gratuita

 

Io la chiamo “discovery call”, altri la chiamano “chemistry call”, ma poco importa il nome, ciò che conta è che è utilissima, sia per il coach, che per il coachee (cioè per il cliente del coach).

Ogni coach che si rispetti, dovrebbe offrirne una.

Come futuro cliente, ti suggerisco di richiederla, sarà il modo migliore per capire se hai incontrato il coach giusto per te.

La discovery call, che per essere più efficace dovrebbe essere una video chiamata, serve per ricevere maggiori informazioni sui percorsi di coaching, per conoscere meglio il coach e per decidere se iniziare un percorso insieme o meno.

Personalmente, oltre a fornire informazioni su metodologia e percorsi e rispondere alle varie domande, offro anche direttamente una sessione di prova gratuita.

Chi mi contatta, ha così la possibilità di provare subito il coaching sulla sua pelle e scoprirne immediatamente i benefici.

Non c’è modo migliore per decidere se acquistare un servizio!

E poi, quali altri professionisti ti regalano una prestazione, prima di decidere se lavorare con loro? Non il parrucchiere, né un ristoratore, o sbaglio?!

9 – Che impressione ti fa?

 

Hai visitato il sito, i social, letto gli articoli che scrive e guardato i video che condivide.

Che impressione ti fa?

Ti dà l’idea di essere un professionista serio e preparato?

Oppure sembra tutto fumo e niente arrosto?

Ha sufficiente e comprovata esperienza come coach?

Sembra onesto ed affidabile?

Che tipo di persona ti sembra?

Si presenta in maniera coerente o meno?

Soprattutto: ti sentiresti a tuo agio nel raccontare la tua storia, condividere le tue difficoltà, le tue paure, gli errori?

Oppure no?

Perché è questo che succederà nelle sessioni, sai?

E se non ti sentirai a tuo agio, se non ti sentirai libero di essere te stesso, accolto con empatia, protetto e al sicuro, sarà molto faticoso lavorare insieme.

La call conoscitiva è fondamentale proprio per questo motivo!

Se l’hai fatta, che impressione ti ha lasciato?

Sei stato accolto con gentilezza, professionalità, organizzazione in ogni momento?

Ti sei sentito ascoltato, rispettato e compreso?

O hai avuto la sensazione che mancasse qualcosa? E se sì, che cosa?

Prenditi il tempo per riflettere e ascolta il tuo istinto.

10 – Attenzione a questi dettagli

 

Ultimi dettagli da prendere in considerazione, sembrano innocui, ma sono importanti.

Fa il coach a tempo pieno oppure ha un altro lavoro?

Occhio, là fuori è pieno di coach che non hanno mai lasciato il loro lavoro principale, molti sono manager, o si occupano di risorse umane e recruitment.

Questo significa, che l’attività di coaching non è la loro professione principale, ma qualcosa che fanno solo nel tempo libero, spesso perché non sono riusciti a costruire un business solido di cui poter vivere al cento per cento.

Di conseguenza, sarà difficile che abbiano un’esperienza significativa come coach, visto che passano la maggioranza del loro tempo facendo altro nell’azinda per cui lavorano.

Domanda: quando devi scegliere il dentista o l’avvocato, ti affidi ad un professionista che oltre ad avere titoli e credenziali ha anche uno studio e pratica la professione, o ad una persona che, per quanto possa essersi formata, in realtà fa altro tutto il giorno?

Se questa persona è così valida, perché non svolge la professione di coach a tempo pieno?

Visita sempre il profilo LinkedIn del coach che ti interessa e assicurati che faccia realmente questo lavoro!

Altra sottigliezza, un passato di successo come top manager o CEO non ti garantisce automaticamente di trovarti di fronte ad un ottimo coach: sono professioni diversissime tra loro, che richiedono formazione e competenze differenti.

Se stai cercando un coach, trova un coach, non un imprenditore, un consulente di carriera, un recruiter, un responsabile di risorse umane, un manager, o l’amico di tuo cugino.

Ricorda inoltre, che il coach giusto per te non è necessariamente qualcuno che ti assomiglia, con un background simile al tuo.

Stai cercando qualcuno che ti possa effettivamente aiutare o cerchi qualcuno in cui identificarti? Attenzione a non cadere in questa trappola!

Bene, ora che ho condiviso con te i miei 10 consigli per scegliere il life coach giusto per te, non ti resta altro che metterti al lavoro ed usare tutti i suggerimenti per trovarlo!

Oppure, semplificati la vita, e scrivimi subito,

Non vedo l’ora di conoscerti!

Contattami per avere maggiori informazioni o per prenotare la tua sessione di prova gratuita!

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