La crescita personale non si fa con i libri
Ami leggere libri di crescita personale? Allora tieniti forte, perché quello che sto per dirti non ti piacerà!
La crescita personale non si fa con i libri.
Sì, hai capito bene.
Se credi che leggere libri di crescita personale equivalga ad intraprendere un percorso di crescita personale con un professionista, ho brutte notizie per te.
Leggere libri di crescita personale non significa fare crescere personale.
Si tratta di due cose ben diverse, che richiedono investimenti (non solo in senso economico) differenti e portano pertanto a differenti risultati.
Dopo averti offeso con questa affermazione oltraggiosa, lascia che ti spieghi perché la penso così.
Innanzitutto, facciamo chiarezza su che cosa significhi lo stra abusato termine “crescita personale”: la crescita personale è un processo di trasformazione interiore, che va oltre la mera acquisizione di conoscenze teoriche, come quelle fornite dai libri.
Implica l’impegno a riconoscere i propri limiti per affrontarli e superarli, e mira al miglioramento delle proprie qualità morali, abilità interpersonali, competenze e risorse.
Significa acquisire maggiore auto consapevolezza, capacità di gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, avere resilienza nei momenti difficili e quindi essere in grado di vivere serenamente la propria vita.
Leggi anche:
“6 Miti da sfatare sul coaching”
Bene, ora che siamo sulla stessa pagina (non ho resistito!), vediamo insieme perché la crescita personale non si fa con i libri e come, invece, un percorso di coaching sia la scelta migliore, se il tuo obiettivo è davvero crescere.
Piccola parentesi, poi giuro che comincio: ho detto “percorso”, non “corso” di coaching.
Un percorso di coaching è composto da una serie di sessioni private, online o in presenza, con un life coach che lavora con te e su di te per supportarti, appunto, nella tua crescita personale.
Un corso di coaching, invece, è ciò che si fa per diventare coach professionista, ed è tenuto da scuole specializzate.
Per capirci, la differenza che c’è tra un percorso ed un corso di coaching, è la stessa che c’è tra fare sessioni di fisioterapia, e frequentare il corso per diventare fisioterapisti. Chiaro?
Ok, allora torniamo al discorso dei libri.
Ecco 4 motivi per cui la crescita personale non si fa con i libri, ma con i professionisti.
1 – Personalizzazione dell’approccio:
Ogni persona è unica, ed ha pertanto esigenze, obiettivi e sfide uniche.
Un approccio personalizzato alla crescita personale, richiede la considerazione di questi elementi individuali, cosa che i libri potrebbero non essere in grado di fornire in modo specifico per ogni lettore. Se ci pensi, sai benissimo che i libri sono scritti con la speranza di raggiungere il più vasto pubblico possibile. Ciò significa che devono per forza avere un approccio generico e inclusivo, in modo che più o meno tutti possano sentirsi coinvolti.
Il risultato è che nessuno di noi si sentirà mai davvero capito fino in fondo e non troverà sempre esempi calzanti, in cui riconoscersi pienamente, da cui trarre spunti realmente utili.
Spesso, i passi da seguire, consigliati per ottenere ciò che l’autore si propone di insegnare, non sono facilmente applicabili nella realtà quotidiana.
Oppure, i casi studio appartengono a categorie culturali e demografiche troppo distanti dalla nostra.
Pensa a tutti quei libri di “self help” (è così che si chiamavano negli anni ottanta e novanta!) per chi ambisce ad essere imprenditore, scritti da autori statunitensi, che fanno riferimento ad un mercato del lavoro e ad una tradizione imprenditoriale completamente diversa dalla nostra: hai mai provato a seguire i loro consigli? Impossibile, vero?! Da noi certe cose non funzionano proprio!
Un life coach, invece si adatta alle esigenze specifiche di ogni individuo, creando un piano personalizzato. Io, per esempio, chiamo il mio approccio “su misura” (o “tailor made”, se preferisci). Questo approccio, tiene appunto conto della personalità, della storia, delle abilità, delle sfide e degli obiettivi unici di ciascun cliente, offrendo un supporto mirato, che un libro non potrà mai garantire.
A proposito, se vuoi scoprire di più sul mio metodo e stile di coaching, premi il pulsante qui sotto:
2 – Conoscere e fare sono due cose diverse
Conoscere, o capire, e fare o saper fare, sono processi diversi, che richiedono capacità e sforzi diversi tra loro.
Essere in grado di comprendere un concetto espresso in un testo (o in qualunque altra forma) richiede abilità cognitiva e intellettuale, questo però non significa che poi si sappia automaticamente mettere in pratica ciò che si è appreso.
Per fare un esempio, immagina di non saper nuotare e di voler imparare a farlo. Acquisti un bel libro sul nuoto, magari è anche un best seller, che promette di insegnarti a nuotare, illustrandoti passo per passo tutti gli stili, raccontandoti l’esperienza personale dell’autore, campione di nuoto di fama mondiale, e dei suoi allievi, che ha allenato per le Olimpiadi.
Ora, immagina di aver terminato il suddetto libro e di tuffarti in vasca: che cosa ti aspetti che succeda?
Sai nuotare a farfalla? Sai fare una virata? No?!
Eppure il libro spiegava chiaramente come muovere braccia e gambe, c’erano anche delle belle foto! Allora perché non ci riesci? Perché è così difficile?
L’autore è un’impostore! Un incapace! Non sa scrivere!
Ovviamente no. Così come tu non sei una frana in acqua.
Quello che ti serve per imparare a nuotare, non è un libro scritto da un campione, ma delle semplici lezioni di nuoto con un allenatore.
Nel caso specifico della crescita personale, proviamo a prendere in considerazione uno dei temi maggiormente discussi ultimamente: il concetto di “pensiero limitante”, di cui sicuramente anche tu avrai sentito parlare.
Il pensiero limitante, detto in maniera semplicistica, è una credenza su noi stessi, gli altri o il mondo, che noi reputiamo essere vera, come se fosse un fatto, e che ci impedisce di agire per ottenere qualcosa.
Ora, non ho dubbi che chiunque possa comprenderne la definizione, ma questo non significa automaticamente essere in grado di:
a) riconoscere i propri pensieri limitanti (spesso sono radicati in profondità)
b) possedere la metodologia e le tecniche per superarli (se non si è dei proffesionisti del settore non è semplicemente possibile)
c) riuscire a trasformarli in nuove credenze e poi agire guidati da queste, in ogni situazione e per sempre (difficile, vero?)
Questo tipo di lavoro può essere fatto solo da un coach professionista, inoltre richiede competenza, esperienza e tempo. Non è qualcosa che succede in pochi minuti, come un incantesimo.
Superare credenze limitanti che ci hanno accompagnato tutta la vita, può anche essere un processo doloroso, pertanto va affrontato con attenzione, sensibilità e rispetto.
Occorre che ci sia qualcuno in grado di guidarci e poi anche di sostenerci durante questa delicata fase di trasformazione.
Pensi ancora di poter superare i tuoi pensieri limitanti, solo leggendo un libro?
3 – L’importanza del feedback
Mi collego al punto precedente per sottolineare l’importanza di ricevere un feedback rispetto a ciò che crediamo di sapere, o meglio, come dicevamo prima, di saper fare.
Come faccio ad avere la certezza che io stia effettivamente applicando la teoria (il metodo o i consigli) di cui il libro che ho letto, parla?
Supponendo che io abbia compreso i concetti esposti, come farò a sapere che li sto utilizzando nella maniera corretta?
Come posso verificare che il cambiamento o risultato promesso dall’autore, sia realmente stato raggiunto?
Torniamo per un attimo alla nostra piscina. Mi tuffo, inizio a muovere braccia e gambe e, fortunatamente, non annego.
Posso dire con certezza che il mio stile libero sia perfetto? E se non fosse nemmeno corretto? Chi me lo dice?
E se con il mio stile stessi ostacolando gli altri nuotatori? Oppure stessi rischiando di farmi male in qualche modo?
Non lo potrò sapere, punto e basta.
Perché non c’è nessuno lì con me; perché non ho un allenatore di nuoto che mi segue, che mi offre un feedback su come sto andando, e che, eventualmente, mi aiuta a correggere i movimenti sbagliati.
E quindi?
Quindi io continuerò a nuotare come riesco, convinta pure di essere una campionessa, per poi andare a sbattere contro un altro malcapitato (anche lui non ha voluto investire in un corso di nuoto, perché tanto “che ci vuole?”, per venti euro imparo tutto con un libro!), e arrabbiarmi, perché dopo due vasche sono senza fiato e non riesco nemmeno a qualificarmi per la gara sociale dei bambini di otto anni.
Lo stesso vale per tutte quelle “soft skills” che credi di aver fatto tue leggendo l’ultimo libro di moda, o qualunque altra trasformazione pensi di aver ultimato, grazie ad un centinaio di pagine e due audio meditazioni gratuite.
Se invece scegli di intraprendere un percorso di coaching, qualunque sia il tuo obiettivo, riceverai dei feedback mirati, che ti aiuteranno ad essere maggiormente consapevole del tuo processo di apprendimento.
Nel mio lavoro di life coach, io fungo da specchio per i miei clienti, così che possano vedere chiaramente i propri progressi ed eventualmente, autocorreggere il tiro, dove è necessario.
4 – Il supporto che serve
Quante volte ti è successo, nel bel mezzo della lettura del tuo ultimo libro di crescita personale (guarda che lo so che sei un “self help junkie”!), di non aver capito un passaggio?
Quante volte avresti voluto fare una domanda specifica all’autore?
O approfondire un concetto particolarmente importante per te?
E quanto ti sarebbe stato utile, poter raccontare la tua storia e avere un riscontro personalizzato?
Che differenza avrebbe fatto, nel tuo percorso di crescita, ricevere delle risposte, quando avevi dei dubbi?
Quali errori avresti potuto evitare? Come avresti potuto massimizzare i tuoi risultati?
Quale effetto trasformativo avrebbe potuto avere su di te, sentirti dire che ciò che provi o ciò che hai vissuto è valido e comprensibile?
Che non c’è nulla di sbagliato in te, e che le azioni che stai compiendo ti stanno davvero portando dove vuoi arrivare…
Quanto sarebbe stato importante, vero?!
Che bello sarebbe, poter chiedere a Tony Robbins, a Eckhart Tolle, o a Deepak Chopra di darci qualche dritta personalizzata!
Il problema è che non possiamo telefonare a Deepack, o mandare un email a Eckhart (anche perché sicuramente medita almeno 20 ore al giorno, quindi non avrà nemmeno un indirizzo email!), o prenotare una sessione di prova gratuita con Tony (e anche se potessimo, quella successiva ci costerebbe un fegato, due reni e tre cornee).
Invece, se hai dubbi o domande tra una sessione di coaching e l’altra, il tuo coach c’è!
Io ci sono sempre per i miei clienti e lo dico chiaramente quando iniziamo a lavorare insieme; lo scrivo anche nel contratto che entrambi firmiamo.
Solitamente ci sentiamo via email, ma a volte anche per telefono, se c’è un’ugenza particolare.
Sapere di poter contare su chi ti sta guidando in un percorso di crescita personale, è fondamentale: i dubbi e le domande saranno all’ordine del giorno e avere qualcuno che ti risponde, o semplicemente, ti rassicura, contribuisce enormemente alla riuscita del processo.
Con questo, non intendo assolutamente dire che i libri di crescita personale siano una perdita di tempo, non mi permetterei mai di essere così arrogante.
Io sono la prima a leggerli e ad averne letti tanti.
La mia passione per la crescita personale è cominciata proprio così, quando nei primi anni novanta (eh già, sono così vecchia!) ho iniziato a leggere i libri di Wayne Dyer, in inglese, perché in italiano nemmeno si trovavano.
Quello che tengo a precisare, e che ho espresso chiaramente nel titolo di questo articolo, è che la crescita personale non si può fare con i libri.
Non si può, perché la crescita personale, fatta seriamente, richiede il contributo di un professionista che faciliti il processo di appprendimento, che aiuti ad individuare le reali difficoltà della persona e che poi la supporti nel superarle, utilizzando tecniche e strumenti adeguati.
Allora, dopo essere arrivato fino a qui, comprerai l’ennesimo libro o mi contatterai?
Ti aspetto, dai!
Contattami per avere maggiori informazioni o per prenotare la tua sessione di prova gratuita!
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