Crisi dei 40 anni: cos’è e come affrontarla

da Set 10, 2024Coaching

 

Una volta si chiamava “crisi di mezza età”, oggi viene definita crisi dei 40 anni, anche se in realtà può presentarsi qualche anno prima o dopo, oppure a 50 o 60 anni.

Ma che cos’è la “crisi dei 40 anni”?

In questo articolo, ti parlo di questa delicata fase della vita, dei segnali per riconoscerla, e condivido dei consigli per affrontarla al meglio.

Se dovessimo dare una definizione della crisi dei 40 anni, potremmo dire che si tratta di una fase complessa, in cui le persone provano insoddisfazione nei confronti della propria vita, senso di confusione, ansia, desiderio di cambiamento, ma anche nostalgia verso il passato.

Naturalmente, non tutti sperimentano questa situazione, e chi ci si ritrova non ha necessariamente 40 anni, come dicevamo, l’età può variare molto.

Non solo, ognuno vive questa fase in maniera diversa e non per tutti rappresenta un momento drammatico, anzi.

Piccola nota personale: a me è successo proprio intorno ai 40 anni e nei 2 anni successivi ho rivoluzionato la mia carriera e, di conseguenza, la mia vita.

 

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Che cosa scatena la crisi dei 40 anni?

Dopo aver percorso circa la metà del nostro cammino, è naturale interrogarsi sul senso della vita, esaminare le scelte che abbiamo fatto, ciò che abbiamo costruito e le porte che, invece, non abbiamo aperto.

Insomma, si tende a fare un bilancio del proprio vissuto.

Se questo bilancio non risulta soddisfacente, può iniziare un periodo di profonda crisi, appunto la famosa crisi dei 40 anni.

Pillola di psicologia:

 

Anche lo psicologo Erik Erikson tocca quest’argomento all’interno della teoria delle fasi dello sviluppo psicosociale.

Secondo Erikson, l’essere umano, lungo il corso della propria vita, attraversa 8 fasi differenti, in cui attraverso le sfide che si trova ad affrontare, sviluppa la propria personalità.

Durante la settima e penultima fase, quella della “generatività vs la stagnazione” che va dai 40 ai 65 anni, l’individuo è chiamato a confrontarsi con la generatività, ovvero a creare qualcosa di valido, soddisfacente e duraturo per sé e per gli altri.

Ciò può essere realizzato attraverso la creazione di una relazione sentimentale profonda e appagante, attraverso la cura dei figli, o tramite la propria carriera, la propria vocazione, o il contributo personale che si offre al mondo.

Se nemmeno una di queste opzioni viene attuata, la stagnazione prevale sulla generatività, innescando quindi tutti quei meccanismi di frustrazione, rimpianto, confusione e ansia a cui abbiamo accennato poco fa.

A scatenare la crisi dei 40 anni, possono anche essere alcuni eventi dolorosi e traumatici (spesso più probabili nella seconda metà della nostra vita) come la perdita del lavoro, la fine di una relazione importante, una malattia, o la morte di una persona cara.

Di fronte ad accadimenti spiacevoli e inaspettati, sentiamo mancare il terreno sotto i piedi, non sappiamo più chi siamo o che cosa vogliamo, ci sembra che la vita non abbia più senso, perché i nostri progetti e sogni sono stati spezzati.

 

Come possiamo capire se stiamo attraversando la crisi dei 40 anni?

 

Ecco alcuni esempi in cui potresti riconoscerti:

 

1 – Insoddisfazione per la tua vita personale

 

Non sei riuscito a costruire una relazione sentimentale stabile, o questa relazione non ha funzionato come speravi, o è terminata, magari inaspettatamente.

Oppure ti rendi conto di non essere (più) felice della persona con cui stai, ti sembra che sia cambiata, o sei tu ad esserlo, volete cose diverse, avete valori e aspirazioni contrastanti.

La vita famigliare e il tuo ruolo di genitore non ti appagano a sufficienza, oppure desideravi dei figli, ma per ragioni varie, questo desiderio non si è avverato.

Non ti senti bene nella tua pelle, non ti piaci più, non ti piace la tua vita, non provi più interesse per le solite attività, non hai più voglia di fare nulla, oppure vorresti vivere più pienamente, fare esperienze nuove, viaggiare più spesso, o trovare nuovi stimoli.

 

2 – Insoddisfazione professionale

 

Non ami (più) il tuo lavoro, o non hai ancora un impiego sicuro, oppure lo avevi, ma ora la situazione è cambiata. Il tuo ruolo è estremamente stressante, o troppo monotono, non hai possibilità di crescita ed espansione, o la promozione a cui ambivi è stata offerta a qualcun’altro.

Senti di aver dedicato i tuoi anni migliori al tuo lavoro, sacrificando te stesso, la tua famiglia, la tua vita, per poi renderti conto che non ne valeva assolutamente la pena.

Vorresti poter sfruttare davvero la tua formazione, le tue competenze e la tua esperienza, ma non sembra essere possibile.

Senti di avere scelto la carriera sbagliata, avevi tanti sogni, ma la tua vita ha preso un’altra direzione.

Hai perso il tuo lavoro, e oltre a sentirti affranto, temi di non riuscire a trovarne un altro.

 

3 – Rabbia e insoddisfazione nei confronti della vita e del mondo

 

Ce l’hai con tutti. Con gli amici, i colleghi, i vicini, i famigliari e persino gli sconosciuti che incontri per strada.

Ti sembrano tutti distratti, superficiali, egoisti; oppure sleali, disonesti, opportunisti; o ancora, arroganti, aggressivi, arrivisti.

Non provi più piacere nelle relazioni, senti di non avere più nulla in comune con i tuoi vecchi amici, oppure ti rendi conto di non avere proprio amicizie profonde, o di aver perso quasi tutti gli amici.

Ti sembra che nessuno ti capisca, che a nessuno importi davvero di te o delle cose che per te sono importanti.

Il mondo ti appare ostile, pieno di insidie, trappole e delusioni.

4 – Metti in discussione scelte e decisioni

 

Ti chiedi se hai fatto la scelta giusta: il partner, il lavoro, il luogo in cui vivi, tutto.

Metti in discussione il tuo percorso e ti domandi se forse non saresti stato più felice facendo un altro mestiere, sposando una persona diversa, o non sposandoti affatto, facendo un figlio o non facendolo.

Ripensi le decisioni che hai preso quando eri giovane e ti sembra di aver sbagliato tutto.

Sei pieno di rimpianti per tutte le cose che ti eri ripromesso di fare ma poi non hai fatto, o per quelle a cui non avevi mai pensato e ora è troppo tardi per provare.

Vorresti poter tornare indietro per non compiere quegli errori, o per cambiare il corso della tua vita.

 

 

5 – Nostalgia per il passato

 

Ti ritrovi a pensare spesso al tuo passato, provi nostalgia per la persona che eri, per la tua gioventù, il tuo aspetto di allora, la vita che avevi, lo slancio, la spensieratezza e l’entusiasmo che ora hai perso.

Ripensi alle persone che un tempo ti erano accanto, come amici e partner, e ti chiedi che fine abbiano fatto.

Vai alla ricerca dei tuoi compagni di scuola, ex colleghi, o ex fidanzati per vedere ora che aspetto hanno, dove vivono, che lavoro fanno, se sono sposati o meno, se sono riusciti a realizzare i sogni che avevano da giovani.

Sono felici? Realizzati? Hanno avuto più successo di te?

Provi invidia per chi ti sembra abbia una vita più felice della tua, e malinconia per chi vorresti non aver perso per strada.

6 – Paura del futuro

 

Il futuro ti spaventa, hai paura di invecchiare, di non essere più attraente, di perdere la salute, di morire, o che ad ammalarsi e morire siano le persone che ami.

Senti che il tempo passa troppo in fretta, che la vita ti sta scivolando via tra le mani, mese dopo mese, anno dopo anno, e tu non sai come fermare l’orologio.

Vorresti fermare il tempo, ma sai che non è possibile.

Ci sono ancora tante cose che devi fare, che VUOI fare, ma temi che sia troppo tardi.

Troppo tardi per certe esperienze, per certe opportunità, o per ricominciare tutto daccapo.

 7 – Lo scopo della vita

 

Cominci ad interrogarti sullo scopo della vita, oppure lo fai in maniera più profonda.

Desideri comprendere quale sia veramente, ti poni domande sul senso dell’esistenza degli esseri umani, sull’utilità di ciò che fai e sul suo significato.

Ti chiedi se sia veramente tutto qui: crescere, studiare, trovare un lavoro, fare famiglia, e poi ripetere lo stesso copione ogni giorno fino alla fine, vivendo in attesa di weekend e vacanze.

Senti che vivere così non ha (più) senso per te, non vuoi essere come un criceto sulla ruota, vuoi una vita diversa, piena di significato.

Vorresti trovare lo scopo della TUA vita, il tuo “purpose”, ciò che ti rende unico e speciale e viverlo appieno, ma non sai quale sia o come fare a metterlo in pratica senza compiere scelte folli e buttare via tutto ciò che hai costruito.

 

Se ti riconosci in almeno un paio di questi esempi, molto probabilmente stai attraversando anche tu la crisi dei 40 anni.

Se è così, ci tengo a dirti che non sei solo, che ciò che provi è del tutto normale, e che si tratta di una fase importante della tua vita.

Perché importante?

Perché ogni crisi contiene un’opportunità, anzi, più di una.

L’opportunità di cambiare qualcosa che non ci fa stare più bene, che non ci basta più, che non rappresenta più la persona che siamo diventati.

Ti va vedere insieme come affrontare questa crisi?

Allora andiamo!

Ogni crisi contiene un'opportunità

 

Ecco alcuni consigli per affrontare la famigerata crisi dei 40 anni:

 

1 – Prendila come un’opportunità

 

Lo accennavo qualche riga fa.

Questo momento di crisi ti offre l’opportunità di cambiare ciò che non ti soddisfa più della tua vita.

Forse è il lavoro, oppure sono le amicizie, o il modo in cui ti relazioni con gli altri.

O magari è il luogo dove vivi, la tua forma fisica, o come trascorri il tempo libero.

Ascolta il tuo malessere, accoglilo come un segnale di qualcosa che vuole essere portato alla luce, ascoltato, affrontato e poi trasformato.

Che cosa non ti soddisfa più (o non ti ha mai soddisfatto!) della tua vita?

Che cosa vorresti di diverso, invece?

Rispondi onestamente a queste domande e non auto censurarti; è arrivato il momento di creare la vita che davvero desideri, proprio perché il tempo scorre e metà di essa se n’è già andata.

Solo tu hai il potere di cambiare la tua vita, nessun’altro può farlo e lo farà per te.

Sei tu l’autore del libro, della storia, o del film, se preferisci.

E ora è arrivato il momento di scrivere un nuovo capitolo, magari con un bel “plot twist”.

 

2 – Datti dei nuovi obiettivi

 

Puoi partire rivedendo quello che hai già raggiunto, o a cui stai lavorando in questo periodo e valutare se ha ancora importanza per te o se, invece, ha perso di significato.

Però non limitarti a ciò che hai sempre fatto, avventurati su sentieri nuovi, anche se sono poco battuti.

Che cosa vorresti realizzare nell’immediato futuro?

Che cosa hai sempre sognato di fare, ma non hai mai osato o avuto il tempo?

Che cosa manca alla tua vita?

Immagina di essere alla fine ella tua vita: quale esperienza o traguardo ti farebbe dire che sei pienamente soddisfatto della vita che hai vissuto?

Non sognare e basta, rimboccati le mani e agisci.

The time is now.

3 – Viaggia

 

Se non lo hai mai fatto, comincia; e se già lo fai abitualmente, comincia a farlo intenzionalmente.

Non sto parlando della solita vacanza estiva al mare, per prendere il sole, fare il bagno e l’aperitivo al tramonto.

Non hai bisogno di ripetere questo copione trito e ritrito tutti gli anni.

Invece, visita tutti i luoghi che ti incuriosiscono, anche vicino a te.

Non è necessario volare dall’altra parte del mondo per viaggiare.

Non farlo da turista, ma da esploratore.

Non farlo per piantare la tua bandierina, scattare un selfie e dire “sono stato anche qui”.

Fallo per scoprire il mondo, ma, soprattutto, per scoprire te stesso.

Viaggiare (nel senso vero del termine: non andare in Versilia ad agosto, trascorrendo 2 settimane su un lettino, come un pollo in batteria), ci mette alla prova, ci sfida a tirare fuori tutte le nostre risorse, e ci apre la mente, facendoci confrontare con mondi e culture differenti dalla nostra.

Non aspettare, più invecchiamo, più diventa difficile muoversi e affrontare spostamenti.

Invece di andare in Versilia ad agosto a 40 anni, prova altre mete più stimolanti e abituati a viaggiare anche fuori stagione, senza la fissazione per il mare, il caldo e l’abbronzatura.

In Versilia potrai tranquillamente andarci ad 80 anni, ma in Australia sarà dura!

P.S. Non ho niente contro la Versilia, anzi! Era solo un esempio.

 

 

4 – Coltiva i tuoi interessi o trovane di nuovi

 

Non per tutti la causa maggiore d’insoddisfazione è il lavoro e la carriera che si sono scelti.

Molte persone sono soddisfatte di questo aspetto, ma sentono comunque di non amare la propria vita, di non avere interessi particolari, di non provare mai entusiasmo per nulla, di non riuscire più a divertirsi o provare gioia.

Coltivare i propri interessi è fondamentale per avere una vita soddisfacente e ricca di stimoli.

Se hai già degli hobby che pratichi da tempo, mantienili vivi, dedica ad essi più tempo ed energia, così che diventino o continuino ad essere fonte di felicità e appagamento, soprattutto nei momenti bui.

Se non hai passatempi particolari, o quelli che hai non ti interessano più, impegnati per trovarne di nuovi.

Che cosa ti piaceva fare da bambino o da giovane? Prova a partire da lì, oppure sperimenta, fai dei tentativi, fino a quando non trovi un’attività che ti attira e coinvolge.

Avere un hobby a cui dedicarsi dopo il lavoro, dove dare libero sfogo alla creatività, o semplicemente divertirsi e rilassarsi, è uno dei piaceri più grandi della vita, anche se spesso lo si sottovaluta.

 

5 – Impara cose nuove

 

Invece di preoccuparti perché stai inevitabilmente invecchiando, focalizzati sul mantenerti il più giovane possibile.

No, non sto parlando di chirurgia estetica!

Mi riferisco al tuo cervello!

Per contrastare l’invecchiamento, e quindi continuare ad avere una mente aperta, flessibile e veloce, non dobbiamo mai smettere di imparare, dobbiamo cioè continuare ad allenare il nostro cervello.

La neuroplasticità (la capacità del cervello umano di adattarsi e di costruire nuove connessioni, quindi di creare neurogenesi) diminuisce notevolmente con il passare degli anni, ecco perché è importante stimolarla, e lo si fa apprendendo cose nuove.

Ad esempio, potresti rimetterti a studiare, magari iscrivendoti ad un corso o ad un master.

Quali argomenti ti interessano o ti piacerebbe approfondire?

Oppure potresti decidere di imparare a suonare uno strumento musicale o una lingua straniera.

Non importa che cosa sceglierai, ma mi raccomando, continua ad apprendere intenzionalmente.

Una mente agile e attiva non ti farà mai sprofondare nella disperazione e, soprattutto, non avrà mai paura del tempo che passa.

 

6 – Investi nella tua crescita personale

 

Non per tirare l’acqua al mio mulino, ma se stai attraversando un momento di crisi, un percorso di crescita personale potrebbe davvero esserti di grande beneficio.

Lavorare fianco a fianco con un professionista che ti supporta durante questa fase delicata della tua vita, farà la differenza: invece di avere la sensazione di affogare in un mare in tempesta, sentirai di poter navigare anche le onde più minacciose.

Ci sono molti modi per investire nella propria crescita personale, con metodologie e approcci diversi, si tratta solo di trovare quello che fa al caso tuo.

Una cosa è certa, non ci si pentirà mai di avere investito sé stessi.

Sei o non sei il tuo bene più prezioso?

Metti da parte l’orgoglio e apriti invece alla possibilità di scoprire risorse e potenziale che non sai nemmeno di avere, soprattutto se sei anche alla ricerca di un cambiamento professionale.

Non aggiungo altro, ti aspetto e basta!

 

7 – Prenditi cura della tua salute

Last but not least, prenditi cura della tua salute, fisica e mentale.

Può sembrare scontato, ma non lo è.

Senza buona salute non si va da nessuna parte.

E se non stiamo bene fisicamente, anche l’umore ne risente.

Assicurati di essere in salute, fai accertamenti regolarmente e “sistema” ciò che non va.

Adotta abitudini sane, dall’alimentazione al movimento, che dovrebbe essere quotidiano.

Elimina ciò che sai che non ti fa bene e limita gli eccessi, non sei una rock star! (O magari lo sei, ma se vuoi continuare ad andare in tour, devi riguardarti!)

Se invece è la salute mentale che ti manca o non è proprio al top, ti rimando al punto precedente e ti invito a trovare il professionista giusto per aiutarti a tornare in forma.

Ok, la zia ha finito.

Scherzi a parte, non trascurare né corpo, né mente (ti risparmio il detto in latino, tanto ci siamo capiti), soprattutto in questa nuova stagione della tua vita.

 

 

Conclusione:

 

Spero che questo articolo e i miei consigli ti siano utili, a proposito, mettili in pratica, altrimenti a che cosa serve cercarne?!

E se hai bisogno di supporto per navigare questa fase della tua vita, io ci sono, non devi fare altro che scrivermi.

Ti sto aspettando!

Nel frattempo, abbi cura di te.

Contattami per avere maggiori informazioni o per prenotare la tua sessione di prova gratuita!

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