Diventare Life Coach: 4 consigli
La strada per diventare Life Coach
Quando nel 2016 ho deciso di trasformare la mia passione per la crescita personale in una professione, e diventare Life Coach, non sapevo esattamente quali passi avrei dovuto compiere per realizzare il mio sogno.
Anzi, a dire il vero, non avevo la più pallida idea di che cosa mi attendesse.
Non conoscevo nessuno che svolgesse già questo lavoro, a cui magari poter chiedere qualche consiglio, in somma non sapevo proprio da che parte cominciare.
Non ti nascondo che non è stato facile arrivare fino a qui, ho fatto errori e ho anche perso tempo, ma ce l’ho fatta e ne sono molto felice!
Consapevole di quanto la strada per diventare Life Coach possa essere tortuosa, ho deciso di condividere alcuni consigli per chi desidera avventurarsi nell’affascinante mondo del coaching.
Ma come si diventa Life Coach?
In questo breve articolo voglio condividere con te 4 consigli per partire con il piede (e lo spirito) giusto, nel caso tu fossi interessato a diventare Life Coach.
Leggi anche:
“Come trovare il coach giusto per te: 10 Consigli”
“Sono Life Coach, e adesso? 4 Consigli per iniziare”
“6 Miti da sfatare sul coaching”
La formazione, prima di tutto.
Qualunque professione tu voglia svolgere, come prima cosa ti devi formare in scuole specializzate e con docenti qualificati.
Non basta saper fare un’iniezione o misurare la pressione per potersi definire infermiere, giusto?
La stessa cosa vale se vuoi diventare Life Coach!
Per poter svolgere l’attività di coaching è infatti necessario formarsi presso scuole specializzate, dove imparerai le “tecniche” che poi utilizzerai nelle sessioni con i tuoi clienti e molto altro ancora!
Una buona formazione è fondamentale per potersi poi proporre sul mercato e, soprattutto, per essere davvero in grado di offrire un servizio eccellente ai tuoi futuri clienti.
1) Scegli la scuola giusta
In Italia sono ormai moltissime le scuole che offrono corsi per diventare coach professionista e così orientarsi nella cosiddetta jungla di offerte non è facile, specialmente quando si è all’inizio e non si sa ancora molto di coaching.
Il mio consiglio è quello di scegliere una scuola che abbia corsi riconosciuti da ICF, la International Coach Federation, in modo da avere garanzia di docenti qualificati, validità dei corsi e, in generale, ricevere formazione di alta qualità.
La maggior parte delle scuole organizza periodicamente degli “open day” per far conoscere i propri corsi e per incontrare i docenti. Queste giornate sono ottime occasioni per raccogliere informazioni, fare domande e conoscere la scuola, il metodo e i coach che ne fanno parte.
Durante gli “open day” è di solito anche possibile sperimentare una sessione di coaching (su prenotazione), mi raccomando, approfittane! Sarà un’esperienza che non dimenticherai mai, qualunque decisione prenderai in seguito.
2) Prendi confidenza con il mondo del coaching
Se stai seriamente valutando l’idea di intraprendere il percorso di formazione per diventare life coach professionista, comincia a prendere famigliarità con il mondo del coaching.
Oltre alla sessione gratuita che le scuole offrono negli open day, prendi in considerazione l’idea di fare qualche sessione con un coach, per cominciare a lavorare un po’ su te stesso (durante il periodo di formazione il lavoro di crescita personale sarà intenso) e per scoprire i benefici del coaching sulla tua pelle.
Inoltre, avrai la possibilità di vedere da vicino come lavora un coach e questo ti aiuterà a capire se davvero questa professione fa per te, una volta sperimentata su te stesso.
Potresti scoprire che non è così, ma sarebbe un peccato se succedesse quando hai già investito tempo, energia e denaro in un corso.
Osservare da vicino, come cliente è un ottimo modo per evitare che questo succeda.
Lo dico perché mi sono imbattuta in diverse persone (inclusi alcuni compagni di corso) che, durante la formazione per diventare Life Coach, si sono resi conti che non faceva assolutamente per loro.
Si erano infatti iscritti al corso senza aver davvero capito che cosa significasse essere coach e quanto fosse difficile svolgere una sessione di coaching con efficacia.
Quindi, consglio spassionato, fai almeno una sessione di coaching con un coach a tua scelta e vedi come ti sembra, prima di decidere di diventare tu stesso coach.
D’altronde tu decideresti di diventare skipper senza mai nemmeno essere stato in barca? E se poi soffri il mal di mare? Meglio fare una prova, no?
3) Preparati ad essere un principiante
Qualunque sia il tuo background professionale, ciò che imparerai durante la formazione per diventare life coach, sarà una novità.
Avvicinati con umiltà a questa nuova esperienza professionale, anche se hai una lunga carriera di successo alle spalle.
Essere stato un ottimo manager, ingegnere o imprenditore non significa automaticamente che diventare coach per te sarà una passeggiata o che (non ti arrabbiare!) sarai bravissimo.
Infatti, ti renderai conto che molte delle competenze che possiedi o credi di possedere, in realtà servono molto poco all’interno di una sessione di coaching.
Quindi lascia andare chi sei o chi eri, e preparati a far emergere il coach che è in te!
Non solo, il tuo modo di pensare e vedere il mondo verrà scardinato e la tua capacità di ascoltare e interagire con gli altri senza giudicare verrà messa alla prova da subito.
I corsi sono sempre molto esperienziali e ti verrà richiesto di fare pratica con i tuoi compagni e con persone esterne. La pratica è infatti fondamentale nel coaching, più ti alleni e più diventi bravo, un po’ come nello sport, o quando si suona uno strumento musicale.
Preparati ad accettare feedback sulle tue performance come coach (ne riceverai molti durante le sessioni di pratica in aula) e a imparare dai tuoi errori con umiltà. E alla fine ci saranno anche gli esami!
4) Considera che sarai un libero professionista
Una volta finita la formazione, potrai cominciare a creare la tua attività. Sì, esatto, la dovrai creare tu!
La professione del Life Coach, infatti, non esiste come “ruolo fisso” all’interno di aziende o organizzazioni, almeno non al momento e le scuole non offrono possibilità di impiego (così come dopo esserti laureato l’università non ti assume automaticamente!).
Sarai tu a decidere come utilizzare le competenze che avrai acquisito e come presentarle sul mercato.
Il mio consiglio è quello di riflettere bene su quello che l’attività di libero professionista comporta e valutare se ti senti di intraprendere una strada professionale dove sarai tu, ogni giorno, a crearti e cercarti le opportunità di lavoro.
Se l’idea di lavorare in proprio e quindi non avere la certezza dello stipendio a fine mese, non fa per te, ti consiglio di valutare a fondo se diventare Life Coach, perché potrebbe rivelarsi estremamente stressante.
Mi confronto quotidianamente con neo coach che si lamentano di questo aspetto e li comprendo, l’incertezza non piace a nessuno.
Detto questo, se si è consapevoli fin dall’inizio che bisognerà faticare per procurarsi ogni singolo cliente, che ci vorrà tempo prima di raggiungere una certa stabilità e che non tutti ce le fanno, beh, si è almeno preparati ad affrontare le sfide che arriveranno.
La mancanza di consapevolezza di questo lato del coaching, o la scelta di ignorarlo completamente, convinti che valga solo per gli altri, porta moltissimi a decidere di mollare.
In conclusione
La professione di Life Coach è senza dubbio affascinante agli occhi di chi la vede dall’esterno, e oggi più che mai, si sta assistendo ad un vero e proprio “boom del coaching”.
Infatti, sempre più persone decidono di intraprendere corsi per formarsi come coach.
Quello che però sta succedendo in questo momento storico, è che in tanti, in troppi, si avvicinano a questo mondo con superficilità.
Essere coach, mi dispiace dirlo, non è per tutti.
Nessuna professione lo è, d’altronde!
Non tutti possono essere medici, o attori, o insegnanti, infatti, tanto per fare degli esempi. O no?!
Io di certo non avrei potuto fare nessuno di questi mestieri, ne sono certa!
Essere Life Coach non significa essere un influencer con migliaia di follower, o riempire teatri e stadi di folle urlanti che attendono di ascoltare il tuo verbo.
Il lavoro del Life Coach si svolge in realtà molto più nell’ombra.
Il vero lavoro è quello che si fa con i clienti, faccia a faccia con loro, sessione dopo sessione, obiettivo dopo obiettivo.
Questo lavoro non è visibile, anche perché la privacy non ci consente di condividerlo con il mondo, ma è lì che la magia avviene.
E per farlo, servono umiltà (rieccola), empatia, stabilità emotiva, maturità personale e professionale, tanto per citare alcune competenze non negoziabili.
Ricorda, come Life Coach, avrai grande responsabilità, perché le persone si affideranno a te per trovare soluzioni ai loro problemi o per superare momenti difficili.
Sei certo di volerla? Sai come gestirla?
Ecco, forse questo è davvero il primissimo passo da fare se desideri diventare Life Coach: riflettere bene su cosa davvero significhi svolgere questa professione, magari facendo questa domanda a chi effettivamente la pratica e ascoltando la risposta!
Allora, farai il primo passo, o no?
Bene, ora che ho condiviso con te i miei 4 consigli per diventare Life Coach, spero che tu abbia le idee più chiare!
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